COME CAPIRE LA PROPRIA ESTETICA

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Oggigiorno c’è un’abbondanza di stili ed estetiche, a tal punto che non sappiamo quale ci appartenga di più. Mettiamo in chiaro che non è obbligatorio inquadrarsi per forza in una delle estetiche che spiegheremo. La parola “estetica” veniva inizialmente usata per definire una serie di attributi che caratterizzavano un lavoro artistico o un artista in particolare. Allo stesso tempo, come aggettivo l’estetica è qualcosa che riguarda il bello ed il piacevole, ma negli ultimi anni si è guadagnata una connotazione differente: si sono create le cosiddette “aesthetic” che hanno spopolato nel mondo dei social e delle influencer.

Cosa sono esattamente le "aestethic", e come le identifichiamo?

Essere “aesthetic” è oramai diventato uno stile di vita, significa che si fa tutto con cura per soddisfare lo sguardo. Le estetiche intese come categorie, invece, sono una serie di “mondi” che includono moda, oggetti e colori che li caratterizzano. Queste immagini si possono trovare su piattaforme come Tumblr e Pinterest, ma in realtà esse derivano da sottoculture realmente esistite. Le estetiche si possono quasi definire delle tendenze che si sono cristallizzate ed hanno esaurito il loro scopo iniziale, intrufolandosi nel mainstream (ovvero le vediamo ovunque). Nel loro modo, sono quasi considerati dei classici, perché non passano mai di moda, nonostante non vengano adottate da tutti.

Y2K

Iniziamo con l’estetica più IN del momento: gli anni ‘2000. Questo periodo storicamente vicino a noi si divide in due estetiche. In realtà. il nome Y2K deriva dal crash tecnologico chiamato “Millenium Bug” oppure “Y2K bug” accaduto durante la notte tra il 31 dicembre 1999 ed il 1° gennaio 2000. Questo stile è stato influenzato dal cyber punk e dall’ entusiasmo tecnologico dell’epoca. Questo stile durò dunque dalla fine degli anni ’90 fino al 2003. Da lì in poi si espanse un nuovo stile, chiamato McBling. Diventò popolare grazie ad icone come Britney Spears, Paris Hilton e Lindsay Lohan, finendo nel 2008. La vita bassa, i glitter e la rete trasparente sono solo alcuni degli elementi caratterizzanti di questa estetica. È uno stile colorato che non ha paura di osare, il rosa, il verde ed altri colori accesi sono i più utilizzati. Bratz, platform e tute in velluto di Juicy Couture) rappresentano la vasta estetica degli anni ‘2000.

COTTAGECORE

Se pensiamo all’estetica cottage core, ci viene subito in mente la foto di una ragazza con un abito a fiori che corre in un campo di lavanda della Provenza. In realtà, l’ampiezza di questa estetica viene spesso sottovalutata. Nata inizialmente negli anni ’70 come revival svelato da una nostalgia della vita di campagna, presto il cottage core diventa una delle tendenze più famose del decennio. Essenzialmente, vengono ripresi abiti dell’Ottocento in chiave innovativa. Contemporaneamente all’avvento della produzione di massa del ready-to-wear, stava avvenendo lo sviluppo della stampa sui vestiti in fabbrica. Questa produzione in grosse quantità contribuì ad aumentare la notorietà di questo stile in tutti i negozi, mentre designer come Gunne Sax e Laura Ashley erano presenti su tutte le riviste del tempo. Il cottagecore come lo intendiamo oggi racchiude colori tenui e chiari, abiti delicati con stampe a fiori e la presenza del pizzo. È uno stile che promuove una sorta di fusione panica tra uomo e natura, estetizzando anche oggetti come un mazzo di fiori, una cesta intrecciata o una baguette.

GRUNGE

Il grunge si ispira a Kurt Cobain, vocalista dei Nirvana. Icona di stile negli anni ‘80, influenzò numerose sfilate a prendere spunto dal lato più femminile del suo stile (l’ultimo che lo riprese fu Alessandro Michele nella Sfilata di Gucci FW 2020), Il grunge negli anni ’90 diventa una tendenza. Fatto di camicie oversize a quadri, strappi e graphic T-shirts, il grunge trasmette un sentimento di ribellione dai canoni classici della moda, e riporta anche certi elementi del punk. Spesso possono essere proprio gli accessori a rendere un look immediatamente grunge: un chocker, il rossetto rosso scuro, le catene o gli anfibi.

MINIMALISTA

L’estetica minimalista si concentra sull’avere una “capsule wardrobe”, ovvero sui 35 capi che possono essere abbinati tra di loro. Il minimalismo segue il famoso detto di Coco Chanel: “Prima di uscire di casa, togli almeno un accessorio”. Anche la palette dei colori è semplice e gira principalmente intorno a toni neutri come il bianco, il nero ed il beige. Si può avere uno stile minimale anche se amate i colori, affinché sia rispettato un equilibrio. Se il capo presenta un taglio particolare, meglio restare su un colore unico, mentre se il capo è semplice si possono addirittura indossare delle stampe classiche (righe, pied de poule) affinché non si esageri. Il minimalismo si rifà ad una corrente artistica che vede un ritorno all’utilità piuttosto che alla decorazione, come conseguenza di un periodo in cui fu più importante il contrario. I beats, o la beat generation furono i primi promotori di questo stile negli anni ‘70, denominati così proprio perché si ispiravano all’abbigliamento dei Beatles.

MASSIMALISTA

L’estetica massimalista potrebbe definirsi l’opposto dell’estetica minimalista, qui più accessori e stampe abbiamo, meglio è. È sicuramente solo questione di gusti. Il massimalista è lo stile perfetto per chi vuole sperimentare con stampe e texture diverse all’interno di uno stesso outfit. Il layering, ovvero la sovrapposizione di diversi capi, è sicuramente la chiave del massimalismo. Lo scopo è di creare tridimensionalità e di abbinare capi che inizialmente non sembrano abbinarsi. Un altro elemento essenziale del massimalismo è l’abbondanza di accessori di tutti i tipi. È il momento di diventare inventivi ed arricchire il proprio outfit con sciarpe, collane ed orecchini particolari.  È come un gioco ogni volta che ci si deve vestire, e in realtà non c’è modo di sbagliare, affinché gli abbinamenti sono coerenti. Per riuscire a mantenere un elemento in comune, solitamente è consigliato scegliere un colore che si ripeta nel look per avere una linea guida. Altri ancora partono da un capo “centrale” e ci costruiscono attorno il look, esagerando in tutto e per tutto.

Ora che sapete tutto quello che c’è da sapere sulle estetiche, a prescindere da quale vi si addica di più, vi svelerò uno dei modi migliori per trovare capi secondo il vostro stile. Fate una ricerca su Pinterest, salvate una bacheca con look che vi piacciono, partite alla ricerca di negozi dell’usato o mercati. Così sarete sicuri di non rischiare di incontrare qualcuno con il vostro stesso capo

E ricordate, l’originale è sempre meglio della copia!

AUTRICE

Amy -  @amystaste

Amy - @amystaste

Mi sto laureando in Fashion Styling allo IED di Milano e sono ossessionata dal thrifting e dai corsetti. I miei hobby sono scrivere, viaggiare e la fotografia . Mi sono sempre sentita un po’ Poorasfuck dentro, ma non avevo una parola per definire quel sentimento.

Amy -  @amystaste

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Mi sto laureando in Fashion Styling allo IED di Milano e sono ossessionata dal thrifting e dai corsetti. I miei hobby sono scrivere, viaggiare e la fotografia . Mi sono sempre sentita un po’ Poorasfuck dentro, ma non avevo una parola per definire quel sentimento.

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