"PAINTINGS OF US"

1 Dicembre 2021

Quante volte ti è capitato di fermarti in mezzo alla strada a contemplare la bellezza di un capo in vetrina? Probabilmente avrai immaginato di indossarlo per un’occasione speciale, iniziando a fantasticare sugli accessori con i quali lo avresti completato e valorizzato.

Ma cosa davvero rendeva quel capo così bello? Il taglio, il materiale, la lavorazione, oppure il fatto stesso che lo desiderassi? Dunque, è bello ciò che desideriamo o desideriamo ciò che è bello? Desiderio e bellezza possono davvero intrecciarsi fino a diventare un tutt’uno? Umberto Eco dice di no. L’autore non ha dubbi sul fatto che bellezza e desiderio prescindano l’uno dall’altra, e ce lo spiega con un esempio molto semplice:

“L’assetato che, trovata una fonte, si precipita a bere, non ne contempla la Bellezza. Potrà farlo dopo, una volta che il suo desiderio si è assopito. Per questo il senso della Bellezza è diverso dal desiderio.”

* Modella Ginevra, Abito di Zanzi Couture, camicia Humana Vintage, Scarpe Mercatino dell’usato

Ma se il senso della bellezza è così diverso dal desiderio perché è più facile contemplare la bellezza di una creazione che vorremmo possedere piuttosto che un capo che non indosseremmo mai? È vero il desiderio è impaziente mentre la bellezza non conosce tempo, il desiderio è impulsivo e porta all’azione mentre la bellezza può essere così struggente da lasciare impietriti, il desiderio cerca appagamento mentre la bellezza è fine a sé stessa, eppure, non si può pretendere che i due non siano strettamente legati l’uno all’atra perché è proprio la bellezza, come fonte di piacere nel contemplarla, che nella sua eternità appaga il desiderio nel presente. Quando andiamo in un museo, per esempio, si rimane spesso incantati dalla bellezza dei quadri che ne animano le pareti, eppure non capita spesso di desiderare quel quadro tutto per sé, da possedere ed esporre nella propria casa. Dunque, cosa davvero determina la bellezza di quei quadri? Sono belli per il semplice fatto che siano arte o sono arte perché sono belli?

* Modella Mona, Abito Vintage l’incanto, collana Vintage l’incanto, Scarpe Vintage l’incanto, Calze mercato, Borsa Vintage l’incanto

La bellezza scaturisce desiderio e l’arte lo appaga. Il pezzo mancante del puzzle? La moda, la forma d’arte per eccellenza. Quando le nuove collezioni fanno capolino in passerella, se ne contempla la bellezza e si tende a voler comprare i capi che più piacciono, quelli più belli. Pitagora sosteneva che il bello risiedesse nelle proporzioni, ed è stato così bravo nell’argomentare la sua tesi da convincere la maggior parte degli uomini nati dopo di lui che fosse davvero così. Per secoli, l’uomo è vissuto nella convinzione che la bellezza fosse perfezione, ordine, simmetria, e così anche l’arte. Ma la moda ha presto messo in discussione la bellezza delle proporzioni facendo sì che, con il tempo, questa lasciasse spazio ad una bellezza sempre più brutta, anticonvenzionale, ribelle, che non fosse fonte di piacere ma al contrario che disturbasse, sconcertasse, sorprendesse.

* Modella Arianna, Camicia Vintage l’incanto, Gonna Vintage l’incanto, Bijoux Vintage l’incanto, Stivali mercato


La verità è che sia l’arte che la moda non hanno nulla a che fare con il bello. La bellezza è così astratta, complessa e soggettiva che ogni tentativo di definirla tende a banalizzarla più che esplicarla. Ed è proprio in questa multiformità che risiede l’essenza della bellezza, soprattutto nella moda. Non si tratta di un inno alla bellezza in sé ma di un inno alla vita, a sentirsi vivi ed esprimere tale vitalità nelle forme che più si addicono ad ognuno.

* Modella Giulia, Camicia Mercato, Pantaloni Vintage l’incanto, Bijoux Vintage l’incanto, Giacca Vintage l’incanto, Borsa in madreperla Vintage l’incanto, Stivali mercato

Né l’arte né la moda coincidono con l’oggettività del bello perché il bello che piace a tutti, in fin dei conti non piace a nessuno. La moda più bella di tutte è quella che fa stare bene con sé stessi e con il mondo, quella che ci fa sentire a proprio agio perché piace a noi e non per forza deve piacere anche agli altri. È questo il messaggio di Poorasfuck: la moda più bella è quella che parla di noi e della nostra personalità, che non pretende di essere bella ma piuttosto autentica

* Modella Sara, Camicia mercato, Gonna mercato, Corsetto mercato, Cappello Vintage l’incanto, Perle mercato, Stivali Vinted

Quella appena descritta è la bellezza di cui questo editoriale di Poorasfuck va alla ricerca e lo fa attraverso di voi: voi avidi lettori, appassionati di moda, cittadini curiosi e amanti del “bello a modo vostro”. In una città frenetica, movimentata, fatta di cemento, pioggia e individualismo, Poorasfuck osa mostrare la propria anima artistica attraverso una palette di colori. Un po’ come i cittadini di Pleasantville nell’omonimo film, Poorasfuck vi invita ad abbandonare il comfort del bianco e nero ed iniziare a sperimentare con i colori che più vi piacciono per rendere la vostra quotidianità sempre più creativa, inaspettata, autentica. Questo editoriale di Poorasfuck è un viaggio alla scoperta dei colori che sono dentro di voi, al fine di ripristinare il vostro animo artistico, il vostro lato Poorasfuck e di risvegliare quella grande bellezza decaduta raccontata da Sorrentino nel film “La Grande Bellezza”. E proprio come fanno i cittadini di Poorasfuck una volta scoperto un mondo a loro precedentemente sconosciuto, non abbiate paura di ballare sotto la pioggia!

Scritto di Chiara Riezzo

* Modella Albana, Abito Vintage l’incanto, Perle Vintage l’incanto, Scarpe Vintage l’incanto

“Sometimes
We forget our true nature
When you’re by yourself
Tell me who you are

Do the mirrors speak to you too?
They whisper in the dark
What if I were prettier? Thinner? Taller?

What if I could go back
Or go forward
Would I be a better person?
Would I be happier?

Countless hours trying
To transform the reflection

All of us are unfinished paintings
Pages and pages of stories, suffering

That we tell with our eyes

Moments of joy, of peace
In our features, when we smile, tangled strands of hair

We are art, an eternal painting that does not know its inestimable value

An imperfect painting, but

Imperfection and beauty
Can coexist
in you”

“Delle volte
Dimentichiamo la nostra vera natura
Quando sei da sola
Dimmi chi sei

Anche gli specchi ti parlano?
Sussurrano nel buio
E se fossi più carina? Più magra? Più alta?

E se potessi tornare indietro?
Oppure andare avanti
Sarei una persona migliore?
sarei più felice?

Innumerevoli ore di tentativi
Per trasformare il riflesso

Tutti noi siamo dipinti incompiuti
Pagine e pagine di storie, sofferenze

Che raccontiamo con i nostri occhi

Momenti di gioia, di pace
Nei nostri lineamenti, quando sorridiamo, ciocche di capelli che si intrecciano

Siamo arte, una pittura eterna che non conosce il suo inestimabile valore

Un dipinto imperfetto, ma

Imperfezione e bellezza
Può coesistere
in te”

Art Director: Poorasfuck Streetwear

Photographer: Diana

Stylist: Amelia Denisa @amystaste

Film Director: Chiara Pieraccioli @chiarapieraccioli

MUA & Hairstylist:  Ilenia Mucciarelli @iledoesmakeup

Serena Placier @serenaplacier.mua

Designer Narciso Dress: Zanzi Couture @zanzicouture

Abiti: Vintage l’incanto @vintagelincanto

Article writer: Chiara Riezzo @chiaramentemoda